martedì 21 luglio 2009

Henri Maldiney, Della transpassibilità


A cura di F. Leoni

Isbn 978884832950
Anno 2004
pp. 119
Euro 9,00

Henri Maldiney (Meursault, Cote l’Or, 1912) è uno dei maggiori pensatori francesi della seconda metà del Novecento. Successore di Merleau-Ponty a Lione, discepolo di Heidegger e Binswanger, è autore di un’opera filosofica inconfondibile per fascino di scrittura e originalità di pensiero. La sua parabola creativa è stata appartata ma capace di esercitare un durevole influsso su almeno due generazioni di intellettuali (Gilles Deleuze e Pierre Fédida, tra gli altri, si sono più volte richiamati alle sue analisi). Il saggio che qui traduce per la prima volta in italiano, Della transpassibilità, intreccia sinteticamente i temi di fondo di tutta la riflessione di Maldiney: dall’ontologia all’estetica alla psicopatologia. Interroga con rigore implacabile i nodi teoretici dell’evento e della follia, del corpo e della passività, della percezione e della pulsione. Quello del “senso” è forse l’enigma che anima, più nel profondo, il domandare martellante e insieme cristallino.

Federico Leoni svolge attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano. Ha curato una raccolta di Eugène Minkowski, Cosmologia e follia (Napoli 2000). È autore di Follia come scrittura di mondoSaggi su Minkowski, Stratus, Kuhn (Milano 2001). Ha in corso di pubblicazione il volume Senso e crisiDel corpo, del ritmo, del mondo. Con Mimesis ha pubblicato L’inappropriabile. Figure del limite in Kant(2004).


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