lunedì 7 settembre 2009

Garelli Jacques, Dall’entità all’evento. La fenomenologia a prova della scienza e dell’arte contemporanee


Garelli Jacques, Dall’entità all’evento. La fenomenologia a prova della scienza e dell’arte contemporanee

Isbn 9788884839466
Anno 2009
Euro 18,00


I sette studi che compogono quest’opera --– la prima a essere tradotta in italiano del prestigioso filosofo e poeta francese Jacques Garelli – si organizzano intorno all’opposizione che progressivamente si delinea tra entità ed eventi, operazioni e strutture, mettendo in rapporto l’ultimo pensiero di Merleau-Ponty con alcune correnti dell’epistemologia contemporanea, in particolare la concezione simondoniana dell’allagmatica, in quanto teoria degli scambi e dei cambiamenti. Questo approccio è arricchito da una meditazione sulla dimensione operativa del Cogito cartesiano e sulla teoria dell’atto analogico, ispirata dal percorso platonico del Sofista.
L’opera prende poi in esame le tesi della fisica quantistica, così come sono indagate nel corso di Merleau-Ponty sulla Natura, quelle recenti dell’astrofisica, gli approcci linguistici di Saussure, rivalutati in funzione della scoperta dei manoscritti dell’Orangerie, le tesi della psicopatologia influenzate dalle riflessioni di Lacan sulla nozione di struttura.
L’indagine rivela inoltre a dimensione ontologica delle opere d’arte pittoriche, romanzesche e poetiche, il cui movimento operativo, irriducibile a uno statuto strutturale strettamente formale, è interpretato intrecciando l’approccio dei giudizi riflettenti kantiani e quello della problematica antepredicativa dell’essere-nel-mondo.
Emerge così una certa concezione dell’evento, opposta alla nozione di entità astratta di origine sostanzialista, e si apre la possibilità di un’originale meditazione filosofica sull’atto di pensiero scientifico e artistico, di cui ciascuno dei presenti studi tiene a preservare la specificità e l’enigma.


Jacques Garelli, filosofo e poeta. Ha insegnato sia letteratura sia filosofia presso le Università di Yale, di New York (N.Y.U.) e di Amiens. Opere di filosofia e di estetica: La gravitation poétique; Le recel et la dispersion; Artaud et la question du lieu; Le temps des signes; Rythmes et mondes; Introduction au logos du monde esthétique; Sur la mémoire du monde in Penser le poème. Poesie: Brèche; Les Dépossessions suivi de Prendre appui; Lieux précaires; L’ubiquité d’être suivi de Difficile séjour; Archives du silence suivi de Récurrences du songe; L’Entrée en démesure suivi de L’Ecoute et le regard. Tra le ultime pubblicazioni segnaliamo Fragments d’un corps en archipel (José Corti, 2007).

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martedì 21 luglio 2009

Mauro Carbone, Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare

Isbn 9788884837189
Anno 2008
Euro 15,00

“Con l’unità antimetafisica di caos e cosmo sembra allora fare tutt’uno anche quella che sottende la duplice identità – di scienza della conoscenza sensibile e di filosofia dell’arte – storicamente assunta dell’estetica. Appunto in tale unità stanno perciò le risorse che essa può offrire alla filosofia che oggi ci preme”.

Mauro Carbone

A partire dall’ultimo scorcio del XIX secolo, la crisi del pensiero metafisico ha trasformato radicalmente il nostro modo di considerare lo “schermo” del sensibile in cui l’arte affonda le sue radici: anziché occultare la verità, si è riconosciuto che esso la rende visibile, mostrandosi possibilità stessa del suo irradiarsi. Muove da qui, nella filosofia francese dell’ultimo Novecento, una tradizione di riflessione sulla pittura inaugurata da Merleau-Ponty e rilanciata da Lyotard, Foucault, Maldiney, Deleuze, Derrida, Nancy, per ricordare solo i nomi più noti. E’ una tradizione dallo stile inconfondibile, mediante cui la filosofia – invece di assumere le arti a proprio
oggetto – nelle arti si riflette per interrogarle e interrogarsi su come pensare ed esprimere il nostro mutato rapporto con gli altri, le cose, il mondo. Cercandovi insomma le parole per dirlo e per dirsi. In quella tradizione s’inscrive questo libro, nel contempo discutendola e cercando di prolungarla.


Mauro Carbone è professore ordinario di Estetica presso l’Université “Jean-Moulin”-Lyon 3, primo filosofo italiano ad essere direttamente nominato professore in Francia. In precedenza, ha lavorato per sedici anni presso l’Università degli Studi di Milano, inaugurandovi peraltro l’insegnamento di Estetica contemporanea. Considerato a livello internazionale uno dei più importanti specialisti della filosofia di Maurice Merleau-Ponty, ha fondato e co-dirige dal 1999 la rivista Chiasmi International. Pubblicazione trilingue intorno al pensiero di Merleau-Ponty. Dal 2002 dirige inoltre la collana italo-francese L’occhio e lo spirito / L’oeil et l’esprit per le edizioni Mimesis. Le sue ricerche si sono andate via via allargando alla più recente produzione filosofica d’ispirazione francese, cercando di prolungarne la riflessione in un’autonoma elaborazione teorica. Tra i suoi ultimi volumi, Una deformazione senza precedenti. Marcel Proust e le idee sensibili (Quodlibet, Macerata 2004), che ha ottenuto, ex-aequo, il primo premio “Viaggio a Siracusa” ed è ora tradotto in francese, nonché Essere morti insieme. L’evento dell’11 settembre 2001 (Bollati Boringhieri, Torino 2007) e Sullo schermo dell’estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare (Mimesis, Milano 2008), che nel 2009 ha conseguito, ex-aequo, il “Premio internazionale Maurizio Grande” riservato a saggi d’argomento cinematografico.




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Recensione - Sole 24 ore

Amedeo Vigorelli, Il disgusto del tempo. La noia come tonalità affettiva



Isbn 9788884839015
Anno 2009
pp. 213
Euro 15,00



La noia come tonalità affettiva fondamentale, legata al sentimento del tempo, è posta da questo studio al centro di un ripensamento etico dei problemi dell’antropologia filosofica. L’approccio interdisciplinare a questo tema, difficile e sfuggente, ha dovuto tener conto sia delle classiche impostazioni della psicologia fenomenologica e della psicoanalisi esistenzialista, sia degli studi dell’antropologia storica e della storia dei concetti. Nei tre capitoli, in cui è articolato il volume, viene analizzata la struttura ontologica della noia, in quanto sentimento vitale; la sua specifica intenzionalità, rivolta al sentire temporale; la sua tipicità storica e antropologica, come tonalità minore della melanconia. Il confronto con le interpretazioni di Heidegger, Sartre e Jankélévitch, così come le suggestioni ricavate dalle ricerche di Kolnai, Minkowski e Binswanger, hanno consentito un’esauriente chiarificazione fenomenologica del tema. Il percorso storico, attraverso l’acedia di Petrarca, l’ennui di Pascal, la melanconia di Leopardi, introduce il lettore a una stimolante disamina della modernità del sentimento, che si apre su nuove indagini.


Amedeo Vigorelli è professore di Filosofia Morale all’Università degli Studi di Milano. Oltre alla trilogia di monografie dedicate alla Scuola di Milano: L’esistenzialismo positivo di Enzo Paci (Milano 1987), Piero Martinetti. La metafisica civile di un filosofo dimenticato (Milano 1998), La nostra inquietudine (Milano 2007), con il presente volume si completa una parallela trilogia morale, i cui precedenti volumi sono rappresentati da:
Il riso e il pianto. Introduzione a Schopenhauer (Milano 1998) e L’animale eccentrico. Dall’antropologia filosofica all’etica comunitaria (Milano 2003).

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Markus Ophälders, Labirinti. Saggi di estetica e critica della cultura



Isbn 9788884837547
Anno 2008
pp. 141
Euro 15, 00



La notte del presente è labirintica. Una via d’uscita ci deve essere, ma si rivelerà via traversa, tortuosa e impervia. Il filo d’Arianna costituisce la sottile linea della salvezza: segue mimeticamente il movimento interiore del labirinto e, in tal modo, lo comprende; comprendere qualcosa, significa saperla esprimere, tradurre e interpretare. In questo senso può essere letta anche la versione del mito in cui Arianna è associata alla luna, cioè alla pallida luce della notte; Arianna sarebbe dunque colei che nell’oscurità del labirinto riesce vedere. È in gioco la possibilità di tradurre in modo critico le forme culturali passate, attraverso la crisi presente, alla ricerca di un futuro possibile. Si tratta di trovare ricordi al futuro, momenti del passato cioè che siano capaci di accompagnare il nostro viaggio e dischiudere orizzonti altri. Tali ricordi al futuro, ripercorsi attraverso le riflessioni su Beckett, Picasso, Spengler, Banfi, Adorno, Schlegel e Beethoven, costituiscono il centro assente, intorno al quale sono in costellazione i saggi del volume.


Markus Ophälders insegna Estetica all’Università degli studi di Milano. Nato a Poughkeepsie (N.Y., Stati Uniti) da genitori tedeschi, ha svolto studi di filosofia, psicologia e germanistica a Berlino, Milano e Bologna. I suoi studi vertono principalmente su problemi di teoria estetica e di filosofia della storia nella riflessione filosofica tedesca del XIX e XX secolo. Ha pubblicato Dialettica dell’ironia romantica, Bologna 2000; Costruire l’esperienza. Saggio su Walter Benjamin, Bologna 2001; Romantische Ironie, Würzburg 2004, Filosofia arte estetica, Milano 2008.

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Maurice Merleau-Ponty, Le avventure della dialettica


Isbn 9788884838001
Anno 2009
Euro 18,00

Introduzione di Mauro Carbone
Nuova edizione italiana e postfazione a cura di Davide Scarso

Le avventure della dialettica è stato definito il “libro maledetto” di Merleau-Ponty. Nulla di strano: si sa che chi precorre i tempi deve attenderne l’arrivo in condizioni scomode, come si sa che i libri maledetti sono spesso precursori. È senz’altro il caso di questo, pubblicato per la prima volta in Francia nel 1955, i cui approdi – dichiarando finita la credibilità dell’ideologia comunista senza dover neppure attendere, diciotto mesi dopo, la rivolta d’Ungheria e la sua sanguinosa repressione da parte sovietica – anticipavano di trentaquattro anni la caduta del muro di Berlino.
Ma attenzione: Le avventure della dialettica non si limita a precorrere ciò. Più ancora, esso cerca d’impostare i problemi che si sarebbero aperti proprio con la caduta del muro di Berlino, ovvero quei problemi che la fine della credibilità dell’ideologia comunista non cessa di porre a chi, in tale fine, non si convince a leggere la confessione storica dell’insuperabile bontà del sistema capitalistico.
Infatti, crollato oggi il castello di tali trionfalistici annunci, ecco tornare l’esigenza di quell’interrogazione filosofica della storia e di quell’interrogazione storica della filosofia che Merleau-Ponty magistralmente pratica nelle Avventure della dialettica. Perciò la riflessione sull’epoca presente può trovare qui il dono di un pensiero per lei sorprendentemente prezioso.

Maurice Merleau-Ponty (1908-1961), giudicato il più importante filosofo francese d’indirizzo fenomenologico e uno dei più originali del XX secolo, ha insegnato all’Università di Lione, poi alla Sorbona e infine al Collège de France, la massima istituzione universitaria francese. Fra i suoi altri libri, vanno ricordati almeno Fenomenologia della percezione (1945, ed. it. Bompiani, Milano 2003), il più importante da lui ultimato, le raccolte di articoli intitolate Senso e non senso (1948, ed. it. Net, Milano 2004) e Segni (1960, ed. it. Net, Milano 2003), nonché il postumo
Il visibile e l’invisibile (1964, ed. it. Bompiani, Milano 20075), che registra i più maturi sviluppi del suo pensiero.

Mauro Carbone è professore di Estetica contemporanea nell’Università degli Studi di Milano. Considerato a livello internazionale uno dei più importanti specialisti della filosofia di Merleau-Ponty, cerca di prolungare l’ispirazione del pensiero francese contemporaneo in un’autonoma elaborazione teorica. Tra i suoi ultimi volumi: Essere morti insieme. L’evento dell’11 settembre 2001 (Bollati Boringhieri, Torino 2007) e Sullo schermo dell’estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare (Mimesis, Milano 2008).

Davide Scarso è dottorando in Filosofia presso la Universidade Clássica di Lisbona, dove sta ultimando una tesi su Maurice Merleau-Ponty e Claude Lévi-Strauss. Ha pubblicato vari articoli sul pensiero di questi autori in riviste e opere collettive. È redattore della rivista internazionale di studi merleau-pontiani “Chiasmi international”.

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Intorno all'immagine

A cura di Pina De Luca

La natura dell’immagine, l’esperienza di pensiero che vi si compie, il rapporto immagine-percezione, immagine-etica, i modi di esibizione dell’immagine (cinema, fotografia, scultura, poesia) e i suoi linguaggi, sono le questioni su cui si interrogano i saggi compresi nel volume.
Gli interventi, seguendo propri percorsi e prospettando scenari teorici diversi, disegnano una trama mobile, complicata e plurale da cui emerge non solo la densa problematicità dell’immagine, ma anche la sua capacità di accogliere e comprendere criticamente la complessità del nostro tempo.

Il volume, curato da P. De Luca, raccoglie interventi di: P. De Luca, F. Desideri, G. Di Giacomo, F. Fimiani, J. Galan, P. Montani, S. Petrosino, A. Valtolina, F. Vitale.

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