martedì 21 luglio 2009

Markus Ophälders, Labirinti. Saggi di estetica e critica della cultura



Isbn 9788884837547
Anno 2008
pp. 141
Euro 15, 00



La notte del presente è labirintica. Una via d’uscita ci deve essere, ma si rivelerà via traversa, tortuosa e impervia. Il filo d’Arianna costituisce la sottile linea della salvezza: segue mimeticamente il movimento interiore del labirinto e, in tal modo, lo comprende; comprendere qualcosa, significa saperla esprimere, tradurre e interpretare. In questo senso può essere letta anche la versione del mito in cui Arianna è associata alla luna, cioè alla pallida luce della notte; Arianna sarebbe dunque colei che nell’oscurità del labirinto riesce vedere. È in gioco la possibilità di tradurre in modo critico le forme culturali passate, attraverso la crisi presente, alla ricerca di un futuro possibile. Si tratta di trovare ricordi al futuro, momenti del passato cioè che siano capaci di accompagnare il nostro viaggio e dischiudere orizzonti altri. Tali ricordi al futuro, ripercorsi attraverso le riflessioni su Beckett, Picasso, Spengler, Banfi, Adorno, Schlegel e Beethoven, costituiscono il centro assente, intorno al quale sono in costellazione i saggi del volume.


Markus Ophälders insegna Estetica all’Università degli studi di Milano. Nato a Poughkeepsie (N.Y., Stati Uniti) da genitori tedeschi, ha svolto studi di filosofia, psicologia e germanistica a Berlino, Milano e Bologna. I suoi studi vertono principalmente su problemi di teoria estetica e di filosofia della storia nella riflessione filosofica tedesca del XIX e XX secolo. Ha pubblicato Dialettica dell’ironia romantica, Bologna 2000; Costruire l’esperienza. Saggio su Walter Benjamin, Bologna 2001; Romantische Ironie, Würzburg 2004, Filosofia arte estetica, Milano 2008.

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