martedì 21 luglio 2009

Tommaso Tuppini, Kant. Sensazione, realtà, intensità



Isbn 9788884833736
Anno 2005
pp. 266
Euro 18,00



Sensazione, realtà ed intensità formano insieme una costellazione concettuale che fino ad ora non ha giocato un ruolo strategico nell'interpretazione del corpo filosofico kantiano. Non bisogna per ciò stesso sottovalutarne la portata speculativa. Come, infatti, il profilo di Kant riprodotto sulla copertina per poter apparire sembra dover uscire faticosamente dalla propria ombra, così certe tesi maggiori della Critica della ragion pura sembrano essere nient'altro che la traduzione in un ambito luminoso della rappresentatività di questa oscura costellazione. Di fronte alla natura della conoscenza che, puramente, dà sé a se stessa, sensazione, realtà ed intensità significano quella che Derrida chiamava "l'altra luce, quella luce nera e così poco naturale che è la veglia delle 'potenze dell'insensatezza' attorno al Cogito" (La scrittura e la differenza). Come dire che le famose tesi dell'Io penso, della purezza trascendentale della rappresentazione a priori, dello statuto oggettuale della cosa esperita non sono che il rovesciamento di tesi di carattere avverso la cui trama nascosta nel testo kantiano è tanto più forte ed ossessiva della trama manifesta. Attraverso la messa a tema delle nozioni di Io esisto, di un trascendentale “non puro”, di una cosalità a-temporale ed inoggettivata della cosa, il libro si sforza di dare un profilo il più compiuto possibile a questa trama nascosta a partire dalla cui comprensione le tesi maggiori del kantismo emergono non già come collocate una volta per tutte in snodi diversi di una rete concettuale comunque calcificata, ma in corso di formazione, in istato di tensione irrisolta con il loro fantasma, lentamente fuoriuscenti da quella chiara notte della rappresentazione che il soggetto vive nell'attimo della sensazione della realtà intensa, nell'occasione dell'incontro con le cose.

Tommaso Tuppini si è formato alle Università di Milano, Verona, Brema (dove è stato borsista del DAAD) e Parigi-I. Attualmente svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Verona. Ha pubblicato, fra l'altro, Deleuze e il cinema francese (insieme a Michele Bertolini et al., Mimesis, Milano 2002) e Ludwig Klages. L'immagine e la questione della distanza (Milano 2003).

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